Quella che tu definisci come “tratta” è in realtà il “cavigliere”. Nei liuti questo forma un angolo con il retro del manico attorno a 90°. Se però analizzi i liuti storici noterai che in realtà è leggermente superiore (tipo 95°) e questo per un motivo apparentemente inspiegabile, perché posizionarlo a 90° gradi sarebbe stato molto più facile. In realtà la spiegazione è che aumentando questo angolo diminuisce di conseguenza quello che fa la corda dall’altra parte; questa deve infatti attorcigliarsi intorno al capotasto facendo un angolo di 270° (in realtà è di poco superiore, ma è troppo lunga da spiegare e ci vorrebbe un disegno). Se il cavigliere fosse a 90° la corda toccherebbe anche il legno della base del cavigliere stesso, aumentando l’attrito e rendendo l’accordatura più difficoltosa. Vedrai che è soprattutto nei primi piccoli liuti a 6 cori della seconda metà del ‘400 che puoi trovare caviglieri a 90°. Poi si sono accorti che aumentare quell’angolo, anche se di poco, portava dei vantaggi.
Dai un’occhiata qua per farti un’idea:
http://www.lutesandguitars.co.uk/
Non nego che nel liuto di Nigel North il cavigliere sembri a 90° ma sono convintissimo che, guardandolo meglio, si scoprirà che è leggermente superiore. In ogni caso quel liuto, che in realtà è un liuto barocco e monta forse 24 corde (13 cori di cui i primi 2 singoli), ha comunque un cavigliere molto più aggraziato di quello del tuo strumento, proprio perché è a forma di trapezio allungato e con le caviglie molto vicine, non di rettangolo con le meccaniche distanti come nel caso di quelle della classica.
E ora veniamo alla “tratta”. Questa non è il cavigliere ma è il prolungamento del manico di arciliuti e tiorbe che permette di ospitare alla sua estremità un secondo cavigliere per i lunghi bordoni non tastati. Il tutto è possibile solo se la tratta è “molto in linea” con il manico (poco meno di 180°).
Se la tratta fosse a 90° quegli strumenti… semplicemente non esisterebbero



Tornando al tuo strumento, credo che lasciarlo così sia un vero peccato. E’ una liutarra sgraziata, un brutto anatroccolo che potrebbe però diventare uno splendido cigno sostituendo il cavigliere con uno più filologico (con le caviglie o bischeri, non con le meccaniche) e dotandolo di un ponte altrettanto filologico; ma questo solo se l’incatenatura lo permette, perché se la tavola non ha gli spessori e l’incatenatura giusta forse è meglio metterci un ponte “non filologico”, cioè più grande e con il traversino (magari non bianco ma fatto dello stesso legno del ponte).
Credo che così otterrai un liuto a corde 10 corde singole (liuto forte) che ti potrà dare delle belle soddisfazioni, soprattutto se mantiene il suono che hai detto esserti piaciuto.
Balaju